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Satira

  • genere
    teatro
  • data evento
    January 1996

Lo spettacolo
e l'universo artistico

Nel febbraio 1996 Zona Castalia di Torino ospita il monologo per voce e movimento Satira, scritto, diretto e interpretato dal ventitreenne Paolo Stratta, insieme alla danzatrice Francesca Borghetti, di cui questo video è un estratto. Già attore in Spettacolo, la pièce che i Marcido Marcidorjs avevano tratto dalla Fedra di Seneca, con un apprendistato come illusionista, l'esperienza di numerosi spettacoli di strada e del lavoro con la compagnia Iatibialoblu, qui debutta da solista in un monologo ambientato nei sotterranei di una metropolitana, nei panni di un satiro moderno che ha con sé l'esperienza del passato, che si muove lento e sinuoso nella pantomima e che vortica sincopato nel tango finale, alla ricerca di una forma che guarda sia a Petrolini che a Carmelo Bene. 

Questa la descrizione che ne dà lo stesso Stratta:
Satira che titola lo spettacolo performance, comprende i significati di "satiro" e "satirico". Satiro qui è l'esibizionista-stupratore che si aggira nei moderni meandri delle sotterranee urbane. Satirico e l'intento di raffigurazione grottesca, non solidale né ostile, della balorda situazione. Si allude, con questa messa in scena, alle derivazioni satirische del comico, ai lasciti dell'antica forma teatrale detta dramma satiresco nel teatrino dei buffi, della clownerie. L'interprete utilizza elementi tratti dal repertorio del teatro di strada (i più idonei, del resto, a questa scena di strada, appunto), si avvale dei rumori di una stazione di metropolitana (quella di Mosca, per l'esattezza) per ricostruirne l'atmosfera, di poche Insegne e sagome di figure umane e di una colonna sonora di musiche, quali potrebbero uscire dai portatili che le diffondono ad altissimo volume, tenuti sottobraccio dagli abituali esemplari della fauna cittadina che vagabonda nelle metropolitane. Un attore, solo in scena con il suo alter ego, addensa questi pochi elementi monologante le sue divagazioni e osservazioni, in una mescolanza ironica di linguaggi, mimici e verbali. Muto controcanto, una ballerina-fantoccio è la predestinata vittima. 

Il trailer è il servizio del Tg3 Regionale piemontese andato in onda in occasione della performance tenuta a Zona Castalia.

Galleria immagini

crediti

drammaturgia e regia Paolo Stratta
scene Davide Lippolis
con Paolo Stratta, Francesca Borghetti
missaggio sonoro Stefania Brarda