Affrontando le loro paure, espandendo i loro limiti, vivendo il gruppo di lavoro come forza a cui attingere, sperimentando empatia e sostegno per superare le difficoltà, gli artisti in scena, che provengono da Italia, Spagna, Cile, Messico, Colombia e Brasile, scavano nel profondo non senza una necessaria ironia. Acrobatica, cerchi e tessuti aerei, roue cyr, giocoleria, scala di equilibrio, cinghie, trapezio, palo cinese, danza, teatro sono le discipline a disposizione di una creazione improvvisa, carica dell’energia di un primo confronto con la scena. Il limite è visto come luogo nel quale i giovani artisti mettono a confronto le loro esperienze, tutte diverse e al tempo stesso accomunate dalla medesima passione per il circo contemporaneo e l’arte performativa. Il limite sulla scena acquisisce molteplici sfaccettature: è il limite tra il non essere amati e l’appagamento, fra realtà e fantasia, terra e cielo, tra se stessi e gli altri. Il limite diventa, in quanto luogo di transizione e passaggio, un momento utile alla crescita personale e al cambiamento.