EXIT 2018

Spettacolo di fine corso degli allievi del II° anno del Corso di formazione professionale per Artista di Circo contemporaneo
  • genere
    circo contemporaneo, danza, teatrodanza
  • data evento
    09/03/2018

Lo spettacolo
e l'universo artistico

Sinossi dei numeri presentati

Ciascuno dei quattordici allievi interpreti dell’ultimo anno della Scuola di Cirko Vertigo si fa creatore e interprete, e realizza, a partire da uno stimolo personale, un percorso di ricerca nella sua specialità, finalizzato alla composizione di un numero, da solista o in coppia. I numeri dei ragazzi diventano così tessere di un mosaico in cui ognuno è chiamato a esprimere, in autonomia e con assunzione di responsabilità artistica, il proprio talento. 

LEGAMENTI (Corda, palo cinese e acrobalance, mano a mano, corda, palo cinese) di Noémie Olphand (Francia) e Justine Delolme (Francia)
Dov’è il legame che collega ogni cosa? E quando non c’è legame, dove si trova il senso? Due artiste, due linee: una morbida l’altra rigida, il palo e la corda. Due traiettorie che si portano a forza di braccia, avanti e indietro, tra il senso e l’assurdo, mentre si compone il puzzle della loro storia. 

ISOTROPIA
(Corda molle e clownerie)
 di Michail Athinaios (Grecia)
Una performance che combina commedia e tragedia in una visione satirica del mondo capitalista. Una figura che cammina sul filo dello sconosciuto e inaspettato, un’Odissea moderna che immerge il pubblico nel mondo surrealistico del personaggio.

CAMMINARE NEL VUOTO
(Tessuto aereo) di Vicente Andrés Quiroz Briceno (Cile)
Un costante moto verso quello che si desidera. Una gamma di sentimenti che si irradiano dal corpo del performer attraverso il palco, verso lo spettatore.

VORREI LA PELLE NERA
(Cerchio aereo) di Elisa Grani (Italia)
L’immaginario sognante e scatenato di un’epoca mai vissuta, rievocato dalla passione per la musica che ha emozionato generazioni di giovani. Un personaggio sopra le righe si sente scomodo nei suoi panni e nel suo tempo. Cosi con un balzo nel passato, attraversando i generi musicali del vinile, scopriamo uno scenario vivace tra espressività, qualche passo danzante ed un cerchio aereo insolito.

MAREH
(Trapèze-danse) di Manuela Ramirez Montoya (Colombia)
Mareh indica l’unione del fiume col mare. E’ come quando, dopo l’arrivo degli europei, il continente americano si sconvolge in un grande processo di mestizaje, ovvero di una con-fusione multiculturale tra europei, indigeni, e neri. Cosi ha origine una nuova cultura caraibica, dove si creano danze e suoni intrisi di cadenza nera e colori indigeni, mentre la gonna flamenca, con il suo magnifico movimento, diviene parte del folklore locale colombiano. Questa è la storia di una gonna volante, di tuffi culturali e musica di regioni lontane, nella terra di tutti i colori. 

LA METÀ SBAGLIATA
(Scala di equilibrio e sospesa) di Beatrice Farfalli (Italia) 
La performer racconta la lotta contro sé stessa, contro il proprio corpo. E’un conflitto che si presenta in diverse forme, a seconda delle circostanze. Si affievolisce o impazzisce come un uragano. E sempre presente e anche se a volte ha voce lieve, comunque pesa. 

IL FIORE
(Palo cinese) di Federica Tempera (Italia) 
Cosa possiamo imparare da un fiore tra l’asfalto? La bellezza, la forza nel cercare di sopravvivere e combattere in un mondo ostile. Non siamo un pò fiori anche noi, dopotutto? Siamo davvero cosi diversi? Cresciamo, lottiamo, sopravviviamo cercando spazio, come un fiore, tra le crepe del mondo. Il movimento, la danza e le evoluzioni sul palo di cinese raccontano la ricerca di oltrepassare le difficoltà. 

RESILIENCIA
(Tessuto aereo) di Nicol Von Marées Carvallo (Cile)
La lotta interna contro il fallimento. Provare e riprovare per raggiungere un obiettivo, e allo stesso tempo cercare di conoscere sé stessi e il proprio personale modo di arrivarci, trovando in questa ricerca, la propria libertà ed equilibrio.

L’UOMO CHE PESCAVA LE FOGLIE
(Corda aerea) di Maria Celeste Funghi (Italia)
L’incontro di due solitudini che spendono del tempo a pescare le foglie. C’è qualcosa di infantile in questo gesto, sembra un gioco, ma la prima foglia pescata è una gioia indescrivibile. Perché tutto questo? Perché pescare le foglie? Per raccogliere la loro caduta. Per accorgersi che le foglie cadono, così come il tempo che passa. Per imparare a vivere il momento, la sua essenza, trovando qualcosa in cui credere, imparando ad amare.
 Questo numero ha il desiderio di rievocare emozioni e suggestioni nate dalla lettura del brano tratto dal libro Non so niente di te di Paola Mastrocola.

LETTERA AL VENTO
(Palo cinese) di Marco Tulio Solis Fallas (Costa Rica)
Caro vento, ti ho sempre ammirato, le tue capacità e virtù uniche. Una notte ho sognato di essere il vento. Nel sonno ero un corpo d’aria e volteggiavo nello spazio. Al centro un un palo, vessillo dell’irrazionale contaminazione umana. Il palo sfida il corpo in una battaglia senza eguali, con una sola cosa da vincere. Un cambiamento nella coscienza collettiva. 

JEUX DE ROUE
(Roue cyr
) di Federico Ceragioli (Italia)
Un gioco, in cui il performer sperimenta gesti impercettibili, ineffabili, rarefatti. Nell’ incontro con la ruota il movimento si amplia, oscilla, si espande e gradualmente la pulsazione del corpo si fonde a quella dell’attrezzo. 

DER GETEILTE HIMMEL – IL CIELO DIVISO
(Cinghie, trapèze-danse, passo a due) di Valentina Padellini (Italia) e Mattia Rossi Ruggeri (Italia) 
Un muro. Un pezzo di cemento che ha cambiato il destino di un popolo. Il muro. Un muro si può avere fuori, si può avere in mezzo, oppure si può avere dentro, quando diventa una barriera che si frappone tra individui già separati. La storia di due amanti divisi sulla stessa linea che divide le due Germanie. Un amore che non riesce a superare le barriere, non solo fisiche, ma ideologiche.«Il cielo almeno non possono dividerlo.» «Si invece. Il cielo è sempre il primo ad essere diviso.» La volta celeste diventa la rappresentazione di noi stessi, frammentati anche senza la comparsa di muri.

Galleria immagini

crediti

con Noémie Olphand, Justine Delolme, Michail Athinaios, Vicente Andrés Quiroz Briceno, Elisa Grani, Manuela Ramirez Montoya, Beatrice Farfalli, Federica Tempera, Nicol Von Marées Carvallo, Maria Celeste Funghi, Marco Tulio Solis Fallas, Federico Ceragioli, Valentina Padellini, Mattia Rossi Ruggeri

accompagnamento alla ricerca artistica Caterina Mochi Sismondi, Paolo Stratta, Luisella Tamietto 
assistenti alla creazione Alessandra Simone e Jonnathan Rodriguez Angel
direzione tecniche circensi Arian Miluka con Silvia Francioni, Guillermo Hunter, Rio Ballerani, Elisa Mutto

ph Andrea Macchia 
Tags:
mano a mano, corda, palo cinese, acrobalance, corda molle, clownerie
, tessuti, trapèze-danse, cerchio, scala di equilibrio, scala sospesa, roue cyr, cinghie, passo a due