Terminal 9 analizza il modello stereotipato della realtà scollegata di un aeroporto, nel senso letterale e figurativo del termine. L’aeroporto è qui, al contempo, un topos pubblico e privato, un’area di transito, impersonale e anche un po’ ironica, in cui intense esperienze umane vengono vissute (dai tristi e commoventi gate di partenza ai felici ed emozionanti gate di arrivo), e che ripropone, come in ogni città, un crogiuolo ed un crocevia delle più diverse culture. Il contatto tra i personaggi, caratterizzati da molteplici stili di vita, genera incontri divertenti che generano circostanze aperte al caso e pone di fronte al quesito se sia lo stesso aereo quello che tutti aspettano di prendere. Terminal 9 è la storia di chi non si arrende, di chi sa ridere dei propri limiti, di chi sa usare l’immaginazione ed essere reale e concreto allo stesso tempo, è il momento prima di spiccare il volo, in quegli ultimi istanti a terra prima di librarsi in aria verso i propri sogni, stato emozionale a cui ogni individuo aspira, e l'attitudine a puntare in alto qualunque cosa accada. Il nuovo circo, con le sue tecniche capaci di ampliare i confini del successo umano e di mostrare l'impossibile, è lo strumento perfetto per esplorare un luogo misterioso e ricco di elementi del subconscio come l’aeroporto, che diviene così testamento per l’ingenuità umana e liberazione dai limiti terrestri.