Cirque Déco è l’incontro tra la modernità del Cabaret e la tradizione del Cirque Nouveau. Uno spettacolo che ripercorre qualità ed atmosfere della tradizione del circo, dal clown bianco ai numeri esotici, all’evocazione di fenomeni della natura e rarità proprie dei padiglioni delle meraviglie con disincantata comicità. Un sincero omaggio al genere en travesti come possibile dissimulazione dell’altro sesso (qualità ricercata nello spettacolo di Varietà che ha avuto in Fregoli, Paolo Poli e Arturo Brachetti precedenti illustri) sublimazione e celebrazione della perfezione femminile. La stessa Barbette eliminò dal suo repertorio alcune prodezze poiché la verosimiglianza era considerata una qualità. Dunque uno spettacolo a cavallo tra circo e vaudeville, punteggiato dalla presenza di personaggi clowneschi, caratteri più eterei e onirici ed evocazioni in chiaroscuro di cliché rivisitati della vita nel circo del secolo scorso.
Questa è la versione presentata al Teatro Giacosa di Ivrea, nel gennaio 2013, accompagnata dalla musica dal vivo della Vertigo Jazz Band, formata da Aldo Rindone (pianoforte), Giuseppe Calvagna (basso), Paolo Franciscone (batteria) e Simone Garino (sax).
Né Stravinskij, né Auric, né i poeti, né i pittori, né me compreso…non s’è mai vista simile classe ed arte scenica dai tempi del divino Nijinski!
Jean Cocteau
Barbette, quando si traveste da donna, non sembra una donna, è La Donna.